mercoledì 9 ottobre 2019

Accio: Il partigiano torturato di Hanns Kralik - da RESISTENZA EUROPEA IN ARTE 1930 - 1945


Hanns Kralik - partigiano torturato







Accio

IL PARTIGIANO TORTURATO DI HANNS KRALIK

da RESISTENZA EUROPEA IN ARTE 1930 - 1945



Custodire-narrare Una Cento Mille Milioni di vite proletarie per un unico Comunismo. Nostro Fuoco guerrigliero per sempre. (Accio)

Abbiamo una sola possibilità, noi comunisti, di custodire e narrare ogni vita proletaria “offesa” e vinta che si sia opposta al capitalismo al fascismo. Che ancora possa “servire” al presente contro il capitale le sue istituzioni i suoi media le sue strategie di dominio. Che ribalti lo sfregio dileggio cassazione di un’epica di una lotta che dura da secoli: comunismo-socialismo-anarchismo.

Per questo non mi assento dal web come avevo pensato. Vi rimango per dedicarmi alla stirpe rossa alla fede comunista che mi tiene fin da ragazzetto.

Dichiaro che mi occuperò di RESISTENZA italiana ed europea durante la Seconda Guerra Mondiale e negli anni Trenta.

Resistenza. Nomi da togliere dall’oblio. Da ancora leggere vedere custodire. Da decenni liberali socialdemocratici liberisti reazione capitale neofascismo hanno cancellato, dall’editoria e dalla manualistica scolastica,  dalla rete ogni episodio immagine nome della resistenza comunista socialista anarchica e antifascista.

Nessuna concessione a una qualsivoglia estetica letteraria poetica. Soltanto documento narrazione comunitaria. Con soprannomi sigle gruppi. Il mio è Accio. 

Basta cercare on line artisti e uomini e donne che pure furono vittime martiri combattenti. Per non trovarli. In Rete sono cancellati od obliati  gli artisti che operarono da comunisti e socialisti e anarchici in arte per sostenere l’antifascismo l’anticapitalismo.

Conosco l’avventura letteraria di autori come Louis-Ferdinand Céline, separando biografia e opera, per quanto più posso, ma come Brasillach doveva essere fucilato o come Drieu la Rochelle suicidarsi. Stesso destino spettava a Pound come accadde a Gentile. La loro opera letteraria non giustifica salvezza della vita essendo responsabili assieme ai carnefici dei torturati che disegnava Hanns Kralik.

In ogni caso i fascisti o protofascisti o reazionari giustificatori di ogni oppressione di classe italiani non hanno la caratura di Céline: i loro nomi  efigure ispirano l'attuale neofascismo e reazione italiana e sono: Julius Evola, Armando Plebe, Agostino Gemelli, Giovanni Bortolaso, Francesco Crispi, Enrico Corradini, Vilfredo pareto, Alfredo Oriani, Giuseppe Prezzolini, Angelo Vergani, Pitigrilli, Ardengo Soffici, Gaetano Mosca, Acuzio Sacconi, Giovanni Preziosi, Angelo della Coppa, Luigi valli, Giovanni papini, Auro d'Alba, Appelius, Guglielmo Giannini, Gaetano Mosca... 

(come essi  ispirino i partiti della Destra italiana bellicista e neofascista basterebbe leggerli e commentarli. Dinanzi a questa gente sta l'anonimo partigiano sui monti e l'appeso ai pali del telegrafo impiccato col filo spinato)











Nel weblog ribattezzato “COMUNISMO TRANSMODERNO di Accio”

ricordo

PARTIGIANO TORTURATO DI HANNS KRALIK


Di questo compagno non c’è notizia in italiano né sulla sua opera. Soltanto in tedesco on line.

Nasce il 27 maggio 1900 a Neufeld, Germania, e muore a 1971 in Düsseldorf il 9 maggio 1971. Negli appunti che stesi grazie a Margherita Stein nel 1978 mi risulta nato nel 1903.

Minatore. Matura il suo segno nell’Università Popolare. Studia all’Accademia di Düsseldorf. Inventa e dipinge e stampa incisioni, strumento adatto alla propaganda e racconto per immagini, per il Movimento Operaio. A partire dal 1933, con l’avvento al potere del Nazismo, passa in clandestinità. Viene arrestato, torturato, deportato nel campo di concentramento di Borgermoor. Evade avventurosamente. Si rifugia in Olanda e dopo a Parigi. Qui dopo il 1940 partecipa alla Resistenza francese. Dal 1945 al 1950 ricopre incarichi per la diffusione della cultura e delle arti nella città di Düsseldorf.


Qui si fermano le mie informazioni. Non ho proseguito altra ricerca e traduzioni. Sono andate perdute foto e negativi che scattai a sue incisioni del periodo resistenziale nei miei viaggi tedeschi.






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