La tomba di Nikolaj Bucharin nel Camposanto Vecchio di Pisa
Tempera e carboncino su iuta - 50 x 70 - 17 maggio 2022
Every day a communist illustrated text
Claudio Di Scalzo detto Accio
LA
TOMBA DI NIKOLAJ BUCHARIN NEL CAMPOSANTO VECCHIO DI PISA.
EVERY DAY A COMMUNIST ILLUSTRATED TEXT
SULLA CHIESA ORTODOSSA
SUL GRANO UCRAINO.
Com’è crudele il Dio del
Materialismo Storico verbo che perimetra il comunismo agli abusivi in esso e
non dà a te, Bucharin agrimensore, il rimedio della misura incontrovertibile
per il proletariato. Tempo del socialismo inchiodato dai processi verso la
guardia leninista sia cenere che concima, almeno. Su tutti il terreno, qui, nel
Camposanto Vecchio di Pisa, dove hai tomba e ombra che testa batte d’infinto
urlo di te tradito.
Sì, oggi che so quanto presto
verrò messo a morte, sento il radioso miscuglio d’api nelle orecchie; dolgono
gli zoccoli di me-mulo impuntato nell’ABC del Comunismo. Chissà perché vortica
sotto le palpebre l’immagine del grano ucraino. Api; mulo che tira il carretto
e s’impunta a non volerlo più trascinare; nel ventoso che sfinisce spighe e
prepara il disastro del mancato raccolto. Cosa ne ricaverai Stalin scempiando
nell’agguato del processo sorda sentenza quanto attraverso me appartenne alla
Rivoluzione?
Convinzione fondamentale che
regge l’opera in progress: EVERY
DAY A COMMUNIST ILLUSTRATED TEXT è che la storia del socialismo e
comunismo sia una civiltà sepolta che va riportata in luce e su di essa
costruire il presente di lotta antimperialista anticapitalista. Operando perché
possieda una sua estetica-romanzo in immaginario, nei vari generi e temi,
valida per il Duemila da affiancare alla politica-lotta.
Imputo, provando nausea, agli
ex-comunisti della mia generazione ed a quelli più anziani - nel 1968 avevo
sedici anni e Sofri, a Pisa, mi chiamo “Piccola Guardia Rossa” indovinandoci in
pieno perché ora sono una “Vecchia guardia rossa” e non sono un ex comunista
come lui - che chiamo i “Nipoti di Kautskij” rivelatisi sui media capitalistici
e sul web dimentichi di ogni basilare fondamento marxista sulle guerre imperialiste
sulla lotta di classe sui bisogni proletari nazionali e internazionali, di aver
danneggiato, quasi irrimediabilmente, il movimento operaio e gli sfruttati
delle classi antiche e nuove sottomesse al dominio capitalistico, di aver
cancellato, obliato, deturpato, svilito, scempiato, mortificato, ridicolizzato,
il vocabolario linguistico rivoluzionario costruito fin dal 1848, in stretta
collaborazione con la narrazione alienata feticistica reazionaria promossa dai
socialdemocratici dai liberali dai conservatori dai reazionari dalle strutture
e sovrastrutture capitalistiche.
Uguaglianza tra le classi -
Negazione della proprietà privata anche nella cultura - lotta senza fine al
dominio di chi tutto mercifica: che sia lavoro vita atti sentimenti.
Senza neppure la dignità, i
NIPOTI DI KAUTSKIJ, che ebbero di Koestler Serge Silone che militarono in
formazioni marxiste antistaliniane e approdati alla socialdemocrazia riformista
ebbero posizioni d’attenzione proposta verso le classi sfruttate e,
soprattutto, a differenza degli ex comunisti post anni Settanta e odierni,
scrissero libri di valore - non mediocri mal scritti zuppati nel pietismo
interclassista e politicamente corretto
marca USA - che ancora servono a comprendere la tragedia del comunismo e la sua
grandezza pure nei fallimenti sociali e individuali.
Pertanto, si necessita, di far
riemergere, la Punta dell’iceberg del Comunismo, il suo vocabolario e vicende,
come romanzo illustrato tragico e anche umoristico, e da lì ripartire nel
Duemila con il Comunismo Transmoderno. Che
a differenza del Postmoderno non monta e smonta linguaggi ma ha il fine
della lotta di classe rivoluzionaria: dunque un’etica e una visione
materialistica della storia.
Oggi, in due tempi, mi dedico a
Bucharin, e rivelo quanto serva conoscerne l’opera anche per capire la guerra
imperialista, ideologia e concreta economia, in corso USA/NATO/EUROPA e
FERDERAZIONE RUSSA.
Partiamo da questo testo estrapolato dalla “TEORIA
DEL MATERIALISMO STORICO”.
“La chiesa ortodossa russa era
una copia esatta dell’assolutismo bizantino-moscovita. Dio è l’imperatore, la
madre di Dio è l’imperatrice, Nicola il taumaturgo e gli altri santi beneamati
sono i ministri. Essi erano seguiti da tutto uno stato di funzionari (angeli,
arcangeli, cherubini, serafini ecc). Tra questi cortigiani celesti sussiste una
divisione del lavoro. San Michele è il comandante in capo, la madre di Dio è la
prima donna di corte, Nicola è soprattutto il Dio della fertilità del terreno,
il Santo Pantaleimone è una sorta di medico, Giorgio latore di vittoria è il
divino guerriero ecc. A coloro che occupano i ranghi più elevati spettano anche
i maggiori onori – scrigni più preziosi, abiti più fini, sacrifici ecc. Anche
in Russia la lotta di classe ha ripetutamente assunto forme religiose
(scissione, sette degli stundisti, dei flagellanti, dei molokani ecc). In
conclusione ci limitiamo ad accennare al fatto che i termini russi che servono
a designare la divinità rivelano chiaramente l’origine di queste graziose idee divine:
Signore Iddio – gospodij è lo stesso che gospodin – signore: Dio – Bog ha la
stessa radice di borogatij, il ricco. Dominatore, padre celeste, giudice, padre
ecc – questi sono i termini con cui si designava il MONARCA SIGNORE FEUDALE,
che nel popolo vede i suoi schiavi. Non per nulla la chiesa ORTODOSSA piaceva
tanto all’assolutismo”
Leggere Bucharin, il suo
MATERIALISMO STORICO, ci fa intendere come lo Spiritualismo zarista si sia
riversato nella classe dirigente putiniana a partire dalla religione ortodossa.
Che il bolscevismo combatté proprio per sviluppare la rivoluzione socialista e
comunista. Pertanto inutile, mentendo, creare legami tra
Zarismo-Bolscevismo-Imperialismo putiniano. Chi lo fa non sa né la storia del
Movimento operaio e se lo fa è perché gazzettiere del capitalismo americano-europeo.
Il MATERIALISMO STORICO, per interpretare le vicende storiche dalla parte degli
oppressi, delle classi subalterne, è la grande conquista del marxismo. E serve
tanto più oggi che la storia è ridotta a Feticci per i media alienati:
Zerelskij contro Putin.
Vychinski, al processo staliniano
contro Bucharin,nel 1938, e altri
bolscevichi, che lo porterà alla fucilazione, accuserà pure Bucharin d’aver aver manipolato la rotazione delle
colture con l’intenzione di consegnare l'Ucraina alla Germania nazista. Dal che
si rivela il fondamentale ruolo di granaio ucraino che è oggetto delle mire
imperialiste anche oggi.
Bucharin fucilato e innominabile
fino a che Gorbaciov non gli restituirà la dignità di vittima va letto studiato
esattamente come chi ne decretò la fine: il blocco stalinista. Stalin. Il
romanzo tragico del ‘900 comunista i comunisti devono traversarlo intero.
Perché Stalin come scriveva Mao non ha commesso soltanto errori e
consapevolmente annientato ogni altra linea comunista, ha, pure con il partito
e le masse russe, resistito all’accerchiamento capitalista che voleva
distruggere non lui: ma l’idea stessa di uno stato socialista senza proprietà
privata. Questo bisogna non scordarlo. E non cadere nella facile etichetta di
TOTALITARISMO mettendolo a pari di Fascismo/Nazismo. O riducendo tutto a lotta
tra fratelli secondo la favola ben funzionale inventata dai seguaci di De
Maistre tra i vari Giacobini col Terrore a partire da Robespierre e Danton. Dobbiamo,
ancora, avere come bussola il Materialismo Storico dove protagonisti sono le classi
le loro lotte e l’economia che tutto mòve.