OVVERO RIBELLIONE E RIVOLUZIONE
mercoledì 9 aprile 2025
Claudio Di Scalzo detto Accio: Situazionismo e marxismo eterodosso. Ribellione e Rivoluzione. Con foto di Silvae Lo (2007)
OVVERO RIBELLIONE E RIVOLUZIONE
martedì 9 agosto 2022
Claudio Di Scalzo detto Accio: Se il détournement s’applica ad Adriano Sofri qualcosa scopri.
Claudio Di Scalzo detto Accio
SE IL DÉTOURNEMENT S’APPLICA AD ADRIANO SOFRI QUALCOSA SCOPRIScrive Adrano Sofri, fondatore di “Lotta Continua per il Comunismo” (1969-1976) nelle sue Conversazioni per i seguaci su Facebook:
(…) LA NOSTALGIA DEL COMUNISMO SI È ACCONTENTATA PER DECENNI DELLE SUE IGNOBILI CONTRAFFAZIONI, E NON NE È ANCORA SAZIA. IN CHI NON È MAI STATO COMUNISTA, CHE COSA LA SOSTITUISCE, OLTRE AL DESIDERIO DI UN ORDINE ORGANICO, AL MISTICISMO DELL’ANIMA RUSSA, ALLA CIRILLICA PAURA DEL MONDO SENZA DIO? DEV’ESSERCI QUALCOSA DI ANCORA PIÙ UMANO, PIÙ VICINO, PIÙ PICCOLO, PER SUSCITARE UNA TALE ESALTAZIONE. (…)
A questo Anticomunismo dell’ex comunista possiamo applicare di détournement di un marxista e comunista come GuY Debord! Cioè deviare rovesciare sviare il suo scritto che va a sommarsi ad altri milioni ad altri anticomunisti. Di ieri di oggi. Da Thiers sui fucilati esaltati della Comune di Parigi nel 1871-1872 a Giuliano Ferrara fondatore del Foglio a Sallusti direttore di Libero nel 2022.
LA NOSTALGIA DELL’ANTICOMUNISMO SI È ACCONTENTATA PER DECENNI
DELLE SUE IGNOBILI CONTRAFFAZIONI, E NON NE È ANCORA SAZIA. IN CHI NON È MAI
STATO ANTICOMUNISTA, CHE COSA LA SOSTITUISCE, OLTRE AL DESIDERIO DI UN ORDINE
ORGANICO, DEL MISTICISMO DELL’ANIMA REAZIONARIA CRISTIANA, DELLA PAURA DEL
MONDO SENZA DIO? DEV’ESSERCI QUALCOSA DI ANCORA PIÙ UMANO, PIÙ VICINO, PIÙ
PICCOLO, PER SUSCITARE UNA TALE ESALTAZIONE. FORSE IL RUOLO DI MASCHERA
GROTTESCA CHE EBBE UN CORPO COMUNISTA E OGGI RECITA IL SUO CONTRARIO, DA
ESALTATO. (Adriano Sofri rovesciato da Claudio Di Scalzo)
martedì 19 luglio 2022
Claudio Di Scalzo: Deiezioni verso Adriano Sofri Conversazioni. Merda d'artista inscatolata.
Piero Manzoni
Anche questa pubblicazione
attiene alla serie: EVERY DAY AN ILLUSTRATED COMMUNIST TEXTE. È necessario,
assolutamente necessario, rivelare gli approdi delle concezioni reazionarie
anticomuniste nell'attuale guerra imperialista, esattamente come lo fu nel 1914
da parte dei comunisti contro il tradimento della II Internazionale. Infatti
SOFRI assieme ad altri migliaia sono i NIPOTI DI KAUTSKIJ. RINNEGATI. Non si
può far finta di niente se buona parte di chi diresse la Sinistra
Extraparlamentare e l'Autonomia Operaia da metà anni Sessanta agli anni
Settanta è diventata anticomunista imperialista reazionaria. Ciò serve, io lo
fo con gli strumenti estetici-generi letterari; ma altri devono compierlo sul
piano della condizione economica e di classe (cioè come sono impiegati nella
divisione del lavoro capitalistico in ruoli di comando) per meglio comprendere,
rintuzzandolo, questo gigantesco rinnegamento. CDS
Claudio Di Scalzo
DEIEZIONI VERSO ADRIANO
SOFRI CONVERSAZIONI
MERDA D’ARTISTA INSCATOLATA
Deiezioni dei “seguaci” su
FACEBOOK di Adriano Sofri da inscatolare come “MERDA D’ARTISTA”. L’han preso
molto sul serio gli adepti del NIPOTE DI KAUTSKIJ fondatore di LOTTA CONTINUA
poi ripudiata. Tanto che i commenti sotto alla sue “CONVERSAZIONI CON ADRIANO
SOFRI”, ad esempio sotto a: IL GRANDE BANG, IL MISERABILE BANG, del 14 Luglio
2022 sono deiezioni della migliore marca reazionaria anticomunista
antisocialista nel sostegno a uno degli imperialismi in guerra nell’Ucraina
2022. Toh… come nel 1914.
MERDA INSCATOLATA
C’è il cuoco eccellente che
scrive di Russia Impero del male e che, a naso ad occhio, il male sta in quanto
cucina.
Armaroli RobertUZZO: “Sì,
pacifisti a gettone. Ma perché invece di scrivere minchiate non andate fuori
dall’Ambasciata dell’Impero del male a protestare, per esempio? Magari
funziona, eh…”
C’è la signora che
infischiandosene del Sofri che Lotta per la causa ucraina LGBT scrive ch’è
comodo fare i pacifisti col culo degli ucraini riprendendo la battuta pisana:
“Troppo comodo fare i finocchi col culo degli altri”.
Fiamma TortoliNI: "E con
questo post ti sarai fatto un altro centinaio di "nemici", i
cosiddetti pacifisti col culo degli ucraini"
Ecco rappresentato il mediocre
destino di Adriano Sofri che nel 1963 rimproverò alla Normale di Pisa a
Togliatti di non aver fatto la rivoluzione nel 1946 e 1948. -Falla té, rispose l’irato segretario del PCI! - Ci proverò ci proverò, aggiunse il giovin
comunista. Ci ha provato? Tutto in merda è andato? Ovvio. Tanto da poter
scrivere sul FOGLIO di FERRARA ex agente CIA che: “La fondazione del PCd’I nel
1921 è stata una tragedia per la democrazia italiana”. Epperò lo smerdamento
del comunismo è suo e solo suo e dei seguaci anticomunisti da quando l’ha
rinnegato.
Sia questa tangibile umoristica
smerdata, in ricordo del gran Piero Manzoni dadaista, qualcosa che dimostra
come la Lotta può essere continuata anche col riso. Che poi è quella che serve
verso persone che si pensano nel tragico e sono nel tragicomico. Nella Commedia
del trasformismo italico. Ridicola LUNGA MARCIA a rovescio verso la reazione.
MIAOO!
NOTA SEMPRE VALIDA
Potrei affidare questi testi,
invenzioni grafiche post-dadaiste, a qualche sito Comunista on line, metti
CARMILLA o CONTROPIANO, ma non lo faccio. Perché non voglio diventare merce
scritta in sito gestito da altri dove magari tra qualche tempo la persona a cui
affiderei il testo… sfrutta la nicchia comunista per metter suo librino o amico
in vista altrove. Insomma TUTTO RESTA OVE ACCIO HA SUA PISTA! Anche
perché i miei weblog, in TELLUS figliati, aggiornati hanno
moltissime visite da parte di navigatori.
venerdì 24 giugno 2022
Claudio Di Scalzo: Comunismo nello Spazio. Dedicato ad Adriano Sofri. Every day an illustrated Communist Texte
ACCIO: COMUNISTI NELLO SPAZIO
Claudio Di Scalzo
COMUNISMO NELLO SPAZIO
Dedicato ad Adriano Sofri.
Every day an illustrated Communist Texte
Siccome sulla Terra regnano gli
ex comunisti da Roma a Mosca a Pechino; dall’EX LOTTA CONTINUA all’EX-PCI
all’EX PCUS all’EX-PCC tutti devoti, oggi, all’Imperialismo capitalistico e
impegnati in guerre disastrose contrapposte sul campo sui media sul web: il
COMUNISMO viaggia verso lo Spazio e nel sistema solare da comunistizzare.
Gli Ex-Comunisti pisani del BATTAGLIONE
EX-LOTTA CONTINUA NIPOTI DI KARL KAUTSKIJ guidati da ADRIANO SOFRI hanno cercato di sabotare il Razzo DALLA
TERRA ALLA LUNA dei COMUNISTI NIPOTI DI JULES VERNE.
I Comunisti Livornesi han salvato
la partenza e gridato dall’Oblo RINNEGATI ad ADRIANO SOFRI e compagnia.
NOTA SPAZIALE
Dal 1976, data di scioglimento di
LOTTA CONTINUA, a cui aderii fin dalla fondazione, 1969, e prima ancora a
POTERE OPERAIO pisano, 1968, sedicenne, nel Movimento Studentesco,… avevo perso
di vista i dirigenti e organizzatori: oggi abbondantemente settantenni e ottantenni
e tutti EX COMUNISTI impegnati a fianco dell’IMPERIALISMO USA/EUROPA/UCRAINA
contro l’IMPERIALISMO RUSSO… scelgo di ricordarli con l’UMORISMO. Del resto un
po’ mi fanno pena un po’ sono comici.
lunedì 13 giugno 2022
Claudio Di Scalzo Detto Accio: Se Sofri va in Ucraina al Comunismo di Ieri e di oggi porta rovina. Anche sul giornalismo mediocre nei tempi della Società Spettacolarizzata e Orrorifica ove gli ex comunisti ne fan Teatro Linguistico Mediocre.
CLAUDIO DI SCALZO DETTO ACCIO
SE SOFRI VA IN UCRAINA
AL COMUNISMO DI IERI E DI OGGI PORTA ROVINA.
ANCHE SUL GIORNALISMO
NEI TEMPI DELLA SOCIETÀ SPETTACOLARIZZATA ORRORIFICA
OVE
GLI EX COMUNISTI NE FAN TEATRO LINGUISTICO MEDIOCRE.
(…) Preparandomi a venire, ho imparato che a Mykolaiv visse il piccolo Isak Babel’, e nacque, oltre al venerato ultimo rabbino Lubavitch, Menachem Mendel Schneerson (1902-1994), e alla splendente modella, attrice e partigiana Assia Granatouroff (1911-1982), quel Paul Baran (1910-1964) che con Paul Sweezy, alla direzione della Monthly Review e con il libro sul Capitale monopolistico, fu tra i padri putativi del Sessantotto a suo modo marxista. (…) ADRIANO SOFRI
Adriano Sofri se n’è ito in Ucraina e da lì, Mykolaiv e Odessa e dintorni, scrive per IL FOGLIO e gli articoli vanno pure sulla sua bacheca Facebook: dove ha i suoi seguaci più o meno osannanti più o meno anticomunisti sfegatati e nel soldo reazionario mettono Putin e Lenin a pari. Da ex comunista e da giornalista che ama stare in vista, rima, emergendo dalla sua biografia che lo riconduce alla fondazione di Lotta Continua della sinistra extraparlamentare con progetto la rivoluzione, cerca come i pesci che saltano emergendo dal tormentoso mare del pentimento, di presentarsi con altro ossigeno e branchie: commentando con l’idea, banalmente nel riuso, pirandelliana, che lì, in Ucraina, si operi un rovescio: i russi allora liberatori oggi sono come i nazisti occupanti: gli ucraini partigiani i russi hitleriani. E non è finita qui, dalla II Guerra Mondiale si passa a Comiso anni Settanta del '900. Anche qui Sofri opera un rapinoso rovesciamento. C'è una maglietta che vien da Comiso per l'Ucraina assalita?! Sì!, che commozione! Ma allora a Comiso degli sballati antimilitaristi protestavano contro i MISSILI NATO obliando che c'eran quelli del PATTO di VARSAVIA.
Qui SOFRI mi dà una leggera nausea. A Comiso c'era una bella generazione comunista che ben sapeva cos'era il COMUNISMO POST STALINIANO IN URSS. Cioè non Socialismo non Comunismo. Prendere in giro la loro dabbenaggine vuol dire mancare di rispetto a migliaia di compagni compresi chi Lotta Continua non l'aveva mai diretta ma aveva dato magari la vita anni di carcere persecuzioni per lottare contro l'IMPERIALISMO da ogni parte provenisse.
Questa nota sul suo stile decostruzionistico la storia ad usum pentimentum pro-NATO apre a quanto nessuno osa scrivere: e cioè che il giornalismo di Sofri, ancorché lui aspiri ad esser scrittore-narratore, è mediocre: banale. Anche perché usa il tono strappalacrime, la maglietta da Comiso, che i MEDIA TV e SOCIAL usano molto meglio di lui: con attori famosi volti di successo cantanti sull'onda di milioni di dischi venduti: altro che le poche copie de IL FOGLIO o il librettino Sellerio: metti i MOLESKINE o gli U2. Ah Sofri ma che stai a scrive...
Copia la tecnica che fu di ben
altro giornalismo di guerra, metti di un Cornelius Ryan, Sbarco in Normandia e Battaglia di Berlino, di dare la parola a molteplici voci narranti, epperò, come
tutti gli ex comunisti, ci ficca qualcosa che stona: che deve andare a sminuire
il comunismo. La spia in questo suo testo è il richiamo a Paul Baran (1910-1964)
costì nato che con Paul Sweezy scrisse un libro basilare sul Capitale
Monopolistico. Sofri qui, sarà l’età, è svanito di mente?, rivela che il libro
non l’ha mai letto oppure che avendolo letto lo travisa: perché in esso, e in
altri come ad esempio Il Presente come Storia, il due marxista e, ribadiamolo
comunista, che secondo Sofri ispirò il ’68, “a suo modo marxista?” (scrive. E
comunista no?? cosa ci faceva lui in Potere Operaio Pisano dietro le falci e
martello?)… s’afferma che LE SPESE MILITARI sono il tratto caratteristico d’ogni
IMPERIALISMO che genera GUERRA. Esattamente, neh, Ah Sofri o’ che tu fai lì tra
i riordi ove altro ti scordi?!, a quanto operano America Ucraina Russia: Armi e
Surplus con cui, scrivevano Baran e Sweezy, si arricchiscono le classi
dominanti. Anche quelle che possiedono i giornali e ovviamente i social. By by
ex compagno.
giovedì 9 giugno 2022
Claudio Di Scalzo detto Accio: QUANDO CHARLY GAUL MAGLIA ROSA VINCEVA IL GIRO C’ERANO COMUNISTI DA CAPOGIRO. DEDICATO AD ADRIANO SOFRI AI NIPOTI DI KAUTSKIJ DI LOTTA CONTINUA E PARAGGI. CON QUESTO “RICORDO FAMIGLIARE” DO LORO LA MAGLIA NERA.
Claudio Di Scalzo detto Accio
QUANDO GAUL MAGLIA ROSA VINCEVA IL GIRO
C’ERANO I COMUNISTI DA CAPOGIRO.
DEDICATO AD ADRIANO SOFRI
E AI NIPOTI DI KAUTSKIJ
DI LOTTA CONTINUA E PARAGGI.
CON QUESTO “RICORDO FAMIGLIARE”
DO LORO LA MAGLIA NERA.
Mi-pà annando sur ‘amion a carià
ir grano ne’ ‘ampi della Val di Serchio verso ir mare di Marina di Vecchiano mi
raccontava l’èpia cicristìa. Mi riordo ella di Charly Gaul. Gaulle in vernaolo.
Berga.
Era il 1960. Avevo otto o sette
anni se li ‘ontavo da settimino nato l’otto dicembre 1952.
Lì duve viveva c’è un freddo
boia. Da strappatti la pelle.
Ti voglio raccontà ‘ome vinse ir
Giro, Accio. Rammentà ir freddo a luglio gliè più facile. Col cicrismo poi
intenderai anco ir ‘omunismo ‘ome dev’esse per arrivà a vince ir Giro d’Italia.
L’otto di giugno der 1956 Gaulle
sul Bondone martellato dar vento dalla nève fitta ‘ome secchiata in ghigna
vinse la Maglia Rosa e a ròta il Giro d’Italia. Lì seminò tutti perché divenne
disumano nello sforzo nel volé giugne in cima.
Qui arivò in mànie ‘orte mezzo
assiderato: blocco unìo con la bicicretta e per spogliallo duvettero taglia ‘on
le forbici i vestiti. Riprese ad artiòlà la bocca doppo un bagno cardo
bollente.
“la Tregenda” scrissero sui
giornali. Nun c’è bisogno te lo tradùa. Mentre si passa vicino ar lago di
Puccini che di ‘ose che possino fa’ omini
e donne al limite della sofferenza se n’intendeva. Gaulle invece di
‘antà… pedalava.
Avrai anco inteso che per
realizzà ir ‘omunismo ci vogliono homini ‘osì. Ma in tanti. Tutti che pedalino
con la stessa forza d’arìva in cima. E diventà esempio e leggenda per chi si
vole unì al gruppo. Perché dopo ir freddo verrà la primavera.
Avevo inteso. Arrivammo nella
tenuta del Salviati. Dietro la macchia de’ pini ci sono i ‘ampi. Di grano. A
Migliarino Pisano.
Qui è tutto di proprietà dei
duchi. Al tempo der Duce fascisti ora democristiani con simpatie verso i su’
eredi. Se prendevi un cesto di grano allora ti frustavino. Oggi se prendi un
fagiano ti denuncino. T’àrestano.
Alcuni ‘ontadini, poini,
salutavino mi-pà a pugno chiuso. L’altri a muso lungo. Alcuni sarebbero iti con
Gaulle. L’altri avrebbero sgonfiato le rote alle loro biciclette.
In quest’estate del 2022, con la
baraonda bellìa in giro, a scoprì tanti ex ‘omunisti di Lotta ‘Ontinua a
comincià da Adriano Sofri e paraggi anco del PCI, ello che mi raccontò ir
mi-babbo, Libertario di nome e Lalo di soprannome, mi fa mette la lapide
mortuaria adatta ad esti Nipoti di Kautskij, che ‘amuffano oggi la guèra
imperialista tra Amèria-Ucraina e Russia, ch’è ecònomìa, col le stesse parole
che circolavano nel 1914: libertà, democrazia, aggressore e aggrediti e ‘osì
via. Esti nipotini nell’anni doppo il 1968 e per tutti i settanta si dicevano
pure leninisti. E comunisti.
Ma non l’erino. Non ànno
sopportato la salita ir freddo ir rischio di moricci. Si sono fermati a bé la
grappa e poi sono iti in vaanza al caldo. Lì stanno ancora. Anco oggi. A glorifìà la democrazia liberale
e capitalistìa. Allora i braccianti pagati tre lire. Oggi i braccianti pagati
tre euro. Sfruttati qui e là. E loro esto spettaolo lo stanno a camuffà.
Direbbe Lalo. Nun avevano né lo spirito né ir fìsio dei veri ‘omunisti. Mi
sembra di risentì Lalo parlammi. Mé m’à preso in giro Togliatti, Gramsci nun
l’avrebbe fatto, e te ir fondatore della Lotta Continua. Che non à retto ar
freddo. Seppur l’abbia patito. À scerto ir caldo. Ma esto un comunista nun lo
po’ fà. Sennò si battezza, da solo, rinnegato. Gliè semprice la storia del
movimento operaio e rivoluzionario, Accio, nun c’è bisogno di intellettuali per
capillo. Basta ir cicrismo.
NOTA 1
Scrivere questo breve racconto in
espressionismo-vernacolo m'è costato parecchio. Avevo perso di vista fondatore
e dirigenti di Lotta Continua. Anche come scrittori, poeti, opinionisti,
dirigenti TV e così via. L'ho ritrovati schierati con l'Imperialismo
americano-europeo contro l'altro imperialismo russo. Grazie a Lalo, alla mia
storia famigliare posso affermare che se nel 1968, Sofri, m'appellò
"Piccola guardia rossa", ai tempi del Potere Operaio pisano e del movimento
studentesco, posso ribadire che ora sono "vecchia guardia rossa".
Riassunto. Finale.
NOTA 2
La Maglia Nera nel giro è per chi
arriva tra gli ultimi nel Giro d'Italia. Ma vale anche come posizioni
reazionarie.
martedì 17 maggio 2022
Claudio Di Scalzo detto Accio: LA TOMBA DI NIKOLAJ BUCHARIN NEL CAMPOSANTO VECCHIO DI PISA. EVERY DAY A COMMUNIST ILLUSTRATED TEXT. SULLA CHIESA ORTODOSSA SUL GRANO UCRAINO.
Claudio Di Scalzo detto Accio
LA TOMBA DI NIKOLAJ BUCHARIN NEL CAMPOSANTO VECCHIO DI PISA.
EVERY DAY A COMMUNIST ILLUSTRATED TEXT
SULLA CHIESA ORTODOSSA
SUL GRANO UCRAINO.
Com’è crudele il Dio del
Materialismo Storico verbo che perimetra il comunismo agli abusivi in esso e
non dà a te, Bucharin agrimensore, il rimedio della misura incontrovertibile
per il proletariato. Tempo del socialismo inchiodato dai processi verso la
guardia leninista sia cenere che concima, almeno. Su tutti il terreno, qui, nel
Camposanto Vecchio di Pisa, dove hai tomba e ombra che testa batte d’infinto
urlo di te tradito.
Sì, oggi che so quanto presto verrò messo a morte, sento il radioso miscuglio d’api nelle orecchie; dolgono gli zoccoli di me-mulo impuntato nell’ABC del Comunismo. Chissà perché vortica sotto le palpebre l’immagine del grano ucraino. Api; mulo che tira il carretto e s’impunta a non volerlo più trascinare; nel ventoso che sfinisce spighe e prepara il disastro del mancato raccolto. Cosa ne ricaverai Stalin scempiando nell’agguato del processo sorda sentenza quanto attraverso me appartenne alla Rivoluzione?
Convinzione fondamentale che
regge l’opera in progress: EVERY
DAY A COMMUNIST ILLUSTRATED TEXT è che la storia del socialismo e
comunismo sia una civiltà sepolta che va riportata in luce e su di essa
costruire il presente di lotta antimperialista anticapitalista. Operando perché
possieda una sua estetica-romanzo in immaginario, nei vari generi e temi,
valida per il Duemila da affiancare alla politica-lotta.
Imputo, provando nausea, agli
ex-comunisti della mia generazione ed a quelli più anziani - nel 1968 avevo
sedici anni e Sofri, a Pisa, mi chiamo “Piccola Guardia Rossa” indovinandoci in
pieno perché ora sono una “Vecchia guardia rossa” e non sono un ex comunista
come lui - che chiamo i “Nipoti di Kautskij” rivelatisi sui media capitalistici
e sul web dimentichi di ogni basilare fondamento marxista sulle guerre imperialiste
sulla lotta di classe sui bisogni proletari nazionali e internazionali, di aver
danneggiato, quasi irrimediabilmente, il movimento operaio e gli sfruttati
delle classi antiche e nuove sottomesse al dominio capitalistico, di aver
cancellato, obliato, deturpato, svilito, scempiato, mortificato, ridicolizzato,
il vocabolario linguistico rivoluzionario costruito fin dal 1848, in stretta
collaborazione con la narrazione alienata feticistica reazionaria promossa dai
socialdemocratici dai liberali dai conservatori dai reazionari dalle strutture
e sovrastrutture capitalistiche.
Uguaglianza tra le classi -
Negazione della proprietà privata anche nella cultura - lotta senza fine al
dominio di chi tutto mercifica: che sia lavoro vita atti sentimenti.
Senza neppure la dignità, i
NIPOTI DI KAUTSKIJ, che ebbero di Koestler Serge Silone che militarono in
formazioni marxiste antistaliniane e approdati alla socialdemocrazia riformista
ebbero posizioni d’attenzione proposta verso le classi sfruttate e,
soprattutto, a differenza degli ex comunisti post anni Settanta e odierni,
scrissero libri di valore - non mediocri mal scritti zuppati nel pietismo
interclassista e politicamente corretto
marca USA - che ancora servono a comprendere la tragedia del comunismo e la sua
grandezza pure nei fallimenti sociali e individuali.
Pertanto, si necessita, di far
riemergere, la Punta dell’iceberg del Comunismo, il suo vocabolario e vicende,
come romanzo illustrato tragico e anche umoristico, e da lì ripartire nel
Duemila con il Comunismo Transmoderno. Che
a differenza del Postmoderno non monta e smonta linguaggi ma ha il fine
della lotta di classe rivoluzionaria: dunque un’etica e una visione
materialistica della storia.
Oggi, in due tempi, mi dedico a
Bucharin, e rivelo quanto serva conoscerne l’opera anche per capire la guerra
imperialista, ideologia e concreta economia, in corso USA/NATO/EUROPA e
FERDERAZIONE RUSSA.
Partiamo da questo testo estrapolato dalla “TEORIA
DEL MATERIALISMO STORICO”.
“La chiesa ortodossa russa era
una copia esatta dell’assolutismo bizantino-moscovita. Dio è l’imperatore, la
madre di Dio è l’imperatrice, Nicola il taumaturgo e gli altri santi beneamati
sono i ministri. Essi erano seguiti da tutto uno stato di funzionari (angeli,
arcangeli, cherubini, serafini ecc). Tra questi cortigiani celesti sussiste una
divisione del lavoro. San Michele è il comandante in capo, la madre di Dio è la
prima donna di corte, Nicola è soprattutto il Dio della fertilità del terreno,
il Santo Pantaleimone è una sorta di medico, Giorgio latore di vittoria è il
divino guerriero ecc. A coloro che occupano i ranghi più elevati spettano anche
i maggiori onori – scrigni più preziosi, abiti più fini, sacrifici ecc. Anche
in Russia la lotta di classe ha ripetutamente assunto forme religiose
(scissione, sette degli stundisti, dei flagellanti, dei molokani ecc). In
conclusione ci limitiamo ad accennare al fatto che i termini russi che servono
a designare la divinità rivelano chiaramente l’origine di queste graziose idee divine:
Signore Iddio – gospodij è lo stesso che gospodin – signore: Dio – Bog ha la
stessa radice di borogatij, il ricco. Dominatore, padre celeste, giudice, padre
ecc – questi sono i termini con cui si designava il MONARCA SIGNORE FEUDALE,
che nel popolo vede i suoi schiavi. Non per nulla la chiesa ORTODOSSA piaceva
tanto all’assolutismo”
Leggere Bucharin, il suo
MATERIALISMO STORICO, ci fa intendere come lo Spiritualismo zarista si sia
riversato nella classe dirigente putiniana a partire dalla religione ortodossa.
Che il bolscevismo combatté proprio per sviluppare la rivoluzione socialista e
comunista. Pertanto inutile, mentendo, creare legami tra
Zarismo-Bolscevismo-Imperialismo putiniano. Chi lo fa non sa né la storia del
Movimento operaio e se lo fa è perché gazzettiere del capitalismo americano-europeo.
Il MATERIALISMO STORICO, per interpretare le vicende storiche dalla parte degli
oppressi, delle classi subalterne, è la grande conquista del marxismo. E serve
tanto più oggi che la storia è ridotta a Feticci per i media alienati:
Zerelskij contro Putin.
Vychinski, al processo staliniano
contro Bucharin,nel 1938, e altri
bolscevichi, che lo porterà alla fucilazione, accuserà pure Bucharin d’aver aver manipolato la rotazione delle
colture con l’intenzione di consegnare l'Ucraina alla Germania nazista. Dal che
si rivela il fondamentale ruolo di granaio ucraino che è oggetto delle mire
imperialiste anche oggi.
Bucharin fucilato e innominabile
fino a che Gorbaciov non gli restituirà la dignità di vittima va letto studiato
esattamente come chi ne decretò la fine: il blocco stalinista. Stalin. Il
romanzo tragico del ‘900 comunista i comunisti devono traversarlo intero.
Perché Stalin come scriveva Mao non ha commesso soltanto errori e
consapevolmente annientato ogni altra linea comunista, ha, pure con il partito
e le masse russe, resistito all’accerchiamento capitalista che voleva
distruggere non lui: ma l’idea stessa di uno stato socialista senza proprietà
privata. Questo bisogna non scordarlo. E non cadere nella facile etichetta di
TOTALITARISMO mettendolo a pari di Fascismo/Nazismo. O riducendo tutto a lotta
tra fratelli secondo la favola ben funzionale inventata dai seguaci di De
Maistre tra i vari Giacobini col Terrore a partire da Robespierre e Danton. Dobbiamo,
ancora, avere come bussola il Materialismo Storico dove protagonisti sono le classi
le loro lotte e l’economia che tutto mòve.