Hanns Kralik - partigiano torturato
Accio
IL PARTIGIANO TORTURATO DI HANNS KRALIK
da RESISTENZA EUROPEA IN ARTE 1930 - 1945
Custodire-narrare Una Cento Mille Milioni di vite proletarie per un unico Comunismo. Nostro Fuoco guerrigliero per sempre. (Accio)
Abbiamo una sola possibilità, noi
comunisti, di custodire e narrare ogni vita proletaria “offesa” e vinta che si
sia opposta al capitalismo al fascismo. Che ancora possa “servire” al presente
contro il capitale le sue istituzioni i suoi media le sue strategie di dominio.
Che ribalti lo sfregio dileggio cassazione di un’epica di una lotta che dura da
secoli: comunismo-socialismo-anarchismo.
Per questo non mi assento dal web
come avevo pensato. Vi rimango per dedicarmi alla stirpe rossa alla fede comunista che mi tiene fin da ragazzetto.
Dichiaro che mi occuperò di RESISTENZA italiana ed europea
durante la Seconda Guerra Mondiale e negli anni Trenta.
Resistenza. Nomi da togliere dall’oblio. Da ancora leggere
vedere custodire. Da decenni liberali
socialdemocratici liberisti reazione capitale
neofascismo hanno cancellato, dall’editoria e dalla manualistica scolastica, dalla rete ogni episodio immagine nome della
resistenza comunista socialista anarchica e antifascista.
Nessuna concessione a una qualsivoglia estetica letteraria
poetica. Soltanto documento narrazione comunitaria. Con soprannomi sigle
gruppi. Il mio è Accio.
Basta cercare on line artisti e uomini e donne che pure
furono vittime martiri combattenti. Per non trovarli. In Rete sono cancellati od obliati gli artisti
che operarono da comunisti e socialisti e anarchici in arte per sostenere l’antifascismo l’anticapitalismo.
Conosco l’avventura letteraria di autori come Louis-Ferdinand Céline, separando biografia e opera, per quanto più posso, ma come Brasillach doveva essere fucilato o come Drieu la Rochelle suicidarsi. Stesso destino spettava a Pound come accadde a Gentile. La loro opera letteraria non giustifica salvezza della vita essendo responsabili assieme ai carnefici dei torturati che disegnava Hanns Kralik.
In ogni caso i fascisti o protofascisti o reazionari giustificatori di ogni oppressione di classe italiani non hanno la caratura di Céline: i loro nomi efigure ispirano l'attuale neofascismo e reazione italiana e sono: Julius Evola, Armando Plebe, Agostino Gemelli, Giovanni Bortolaso, Francesco Crispi, Enrico Corradini, Vilfredo pareto, Alfredo Oriani, Giuseppe Prezzolini, Angelo Vergani, Pitigrilli, Ardengo Soffici, Gaetano Mosca, Acuzio Sacconi, Giovanni Preziosi, Angelo della Coppa, Luigi valli, Giovanni papini, Auro d'Alba, Appelius, Guglielmo Giannini, Gaetano Mosca...
(come essi ispirino i partiti della Destra italiana bellicista e neofascista basterebbe leggerli e commentarli. Dinanzi a questa gente sta l'anonimo partigiano sui monti e l'appeso ai pali del telegrafo impiccato col filo spinato)
Nel weblog ribattezzato “COMUNISMO TRANSMODERNO di Accio”
ricordo
PARTIGIANO TORTURATO DI HANNS
KRALIK
Di questo compagno non c’è
notizia in italiano né sulla sua opera. Soltanto in tedesco on line.
Nasce il 27 maggio 1900 a
Neufeld, Germania, e muore a 1971 in Düsseldorf il 9 maggio 1971. Negli
appunti che stesi grazie a Margherita Stein nel 1978 mi risulta nato nel 1903.
Minatore. Matura il suo segno
nell’Università Popolare. Studia all’Accademia di Düsseldorf. Inventa e dipinge
e stampa incisioni, strumento adatto alla propaganda e racconto per immagini,
per il Movimento Operaio. A partire dal 1933, con l’avvento al potere del
Nazismo, passa in clandestinità. Viene arrestato, torturato, deportato nel
campo di concentramento di Borgermoor. Evade avventurosamente. Si rifugia in
Olanda e dopo a Parigi. Qui dopo il 1940 partecipa alla Resistenza francese.
Dal 1945 al 1950 ricopre incarichi per la diffusione della cultura e delle arti
nella città di Düsseldorf.
Qui si fermano le mie
informazioni. Non ho proseguito altra ricerca e traduzioni. Sono andate perdute
foto e negativi che scattai a sue incisioni del periodo
resistenziale nei miei viaggi tedeschi.
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