venerdì 26 maggio 2017

Adriano Sofri - Claudio Di Scalzo: Dal Convegno pisano "Prendiamoci la città". 1970. Un'arte per Lotta Continua



Adriano Sofri









ADRIANO SOFRI – CLAUDIO DI SCALZO DETTO ACCIO

DAL CONVEGNO PISANO “PRENDIAMOCI LA CITTÀ” – 1970
UN'ARTE PER LOTTA CONTINUA  


ADRIANO SOFRI: Compagni, quando afferma Claudio, la nostra “Piccola Guardia Rossa”, nei suoi diciotto anni, va preso molto sul serio caro Guelfo Guelfi (adesso nel Consiglio d’Amministrazione Rai per conto del PD di Renzi. A quei tempi responsabile del settore arte di LC con vocazione realistica verso Siqueiros. Poi potente organizzatore di mostre a Firenze negli anni novanta NdC). Lotta Continua movimento politico comunista avrà bisogno in futuro di un’arte rivoluzionaria che sia del tutto diversa nella sua prassi organizzativa e nei risultati da quanto proposto e dal PCI col suo Neorealismo e anche dalle riviste eretiche, un tempo, come quella di Vittorini con il Politecnico. Non so se la linea guida debba essere quella del Situazionismo francese di Guy Debord con la sua critica alla Società dello Spettacolo o le proposte del Gruppo Cobra o l’arte postale e la poesia visuale che combattono i gruppi intellettuali universitari ed editoriali e museali… come suggerisce la Piccola guardia rossa Accio,… però riflettiamoci… anche con i cartelloni con la grafica dei nostri volantini e del giornale Lotta Continua qualcosa potremmo tentare. Non mi fate i maoisti stalinisti che se non ci sono operai con il fazzoletto rosso al collo non c’è Arte… ti ringrazio Claudio per il tuo intervento. Intanto in Piazza Garibaldi possiamo esporre un po’ di astrazioni comuniste come le chiama Accio. (…)



CDS detto Accio - 1974



CLAUDIO DI SCALZO DETTO ACCIO: La tua difesa delle mie posizioni mi garba compagno Adriano Sofri. Accanto ai disegni dei compagni possiamo accostare testimonianze scritte dei compagni operai della Piaggio e della Saint-Gobain. Non sulla vita di fabbrica ma sul loro privato fuori dall’officina per veicolare la nostra rivoluzione nel quotidiano. A partire dal punto di vista della classe. E ci vorrà un servizio d’ordine per difendere quanto esposto perché fascisti e borghesi ci distruggono tutto. Io al mattino devo stare a ragioneria per i comitati studenteschi d’occupazione, la notte questa settimana devo dormire, non posso fare vigilanza! (…)