giovedì 27 settembre 2012

Claudio Di Scalzo detto Accio: “L’ignoto bolscevico dell’armata rossa a cavallo”. Rivoluzione ri-fotografata rivoluzione ritornata - (Album del comunismo e socialismo e anarchismo europeo, 1)



 L'IGNOTO BOLSCEVICO DELL'ARMATA ROSSA NEL 1918





RIVOLUZIONE RI-FOTOGRAFATA RIVOLUZIONE RITORNATA

(ALBUM DEL COMUNISMO E SOCIALISMO E ANARCHISMO IN EUROPA)


Dove sei finito compagno che respiri il gelo della steppa?
Di te più nulla nell'immaginario. Uno sguardo anche timido
un richiamo del pensiero amico comunista
(che sfiori il sudore sotto il cappello e quello del cavallo)
non ti è giunto per un secolo.
Ti fotografo ancora,
sono un compagno nel settembre 2012,
granello rosso
che fotografa il rosso antico.
Storia nostra figura attraversata dai tremori della dialettica
corpo riapparso fin nella dentatura
respiriamo lingua non più separata dal mattino
stessa aria sui nostri tre corpi nel battito degli zoccoli.


Claudio Di Scalzo
27 settembre 2012









NOTA

RIVOLUZIONE RI-FOTOGRAFATA RIVOLUZIONE RITORNATA
(ALBUM DEL COMUNISMO E SOCIALISMO E ANARCHISMO IN EUROPA)






martedì 17 luglio 2012

Claudio Di Scalzo: A Carrara raccontando ribelli e anarchici con TELLUS e Maupassant e Kociss e Pinot Gallizio - Sull'Olandese Volante la sezione COMUNISTI



Editrice Labos, Morbegno, 2005 -  Euro 17,50




A CARRARA 2005/2012 (Nella città rossa con centinaia di compagni e cittadini la poesia diffusa e popolare - ognuno leggeva o diceva a voce cosa voleva anche senza dire chi era con nome e cognome - con le forze dell'ordine e qualche agente dei servizi segreti unici a non leggere ) - POESIA E RIVOLUZIONE - CON VITE ILLUSTRI E NON ILLUSTRI - SULL'OLANDESE VOLANTE LA SEZIONE "COMUNISMI" COME FEUILLETON E PRASSI CONTEMPORANEA NELLE ARTI

In copertina il mio omaggio a BAKUNIN
 Donato alla Biblioteca FRANCO SERANTINI di Pisa


NOTTI MAGICHE A CARRARA - LETTURE PER RIBELLI 

18 luglio 2012

a cura di Claudio Di Scalzo


TANTO PER CAPIRCI


Anarchici, Surrealisti, Situazionisti, lettristi, avevano compreso che comunismo e creatività, uguaglianza e fantasia liberatrice dovevano andare a braccetto, scardinando l’universo del feticismo delle merci e dell’alienazione conseguente sul proletario ma anche sull’uomo comune sul consumatore, sul viaggiatore, sull’abitante di luoghi. Questa lezione è stata occultata prima dai movimenti comunisti ortodossi, ma anche dalla socialdemocrazia a tutti i livelli, lo è tutt’oggi che sia da destra che da sinistra si associa il comunismo solamente al gulag staliniano. Peccato che i comunisti lettristi i surrealisti, i situazionisti finissero anch’essi vittime del totalitarismo ideologico all’est come all’ovest. Arte e liberazione, creatività al potere, questi gli slogan lettristi e situazionisti che filtrarono nel 1968 in alcune manifestazioni studentesche ed operaie. Poi venne la coltre maoista a sopprimere l’arte come veicolo di liberazione. I molti artisti che aderirono ai progetti utopici pian piano furono riassorbiti da quel mercato delle merci e da quella società dello spettacolo che pretendevano di sconfiggere e cambiare. Ma questo riguarda le singole biografie, con la nota a margine dell’incredibile romanzo buffo del pentitismo comunista (schegge di questo pentitismo tragicomico)non il possibile riaccendersi di un percorso di libertà. 

Oggi più che mai all'ordine del giorno dinanzi alla crisi del Capitalismo e dell'Euro. 

Pinot Gallizio fu sempre conseguente alle sue idee libertarie e creative. Tellusfoglio e Tellus (nel suo riflesso on line, di un annuario che nel 2005 raccontava vite rosse e ribelli anche nella pittura) salvaguardano la ribellione situazionista-comunista, come lembo da dove ripartire nell’utopia Cybersoviet.

Anche per questo ri-pubblichiamo una lettera di Gallizio che doveva comparire (poi non fu inserita per motivi di spazio) nel 2005 su Tellus 26: “Vite con ribellioni, rinomate e sconosciute”.












SULL'OLANDESE VOLANTE

A  PARTIRE DAL 2011

COMUNISTI





La ribellione del situazionista Pinot Gallizio


 

Alba del Piemonte
“Zona libera dell’Antimondo”
mercoledì 9.12.’58

           

Una lettera a René Drouin

       

Caro sig. Drouin,

ieri vi ho scritto una lunga lettera e mi scuso come questa sia scritta in italiano e forse anche male - se vi trovate in difficoltà a capirmi, un interprete sicuro di me è il signor Debord a cui potete rivolgervi anche se non faremo la mostra - è meglio che ci conosciamo più intimamente. Intanto comincerò col dirvi che la tecnica e l’estetica adoperata per l’antimondo è esattamente quella di una lunga tela acquistata a Torno dalla Galleria Van De Loo di Monaco di Baviera, che ha già fissato la mostra verso aprile ed alla quale vendetti 2 grandi tele: Elsa Maxwell e Mademoiselle Riendefous, colla medesima tecnica ed espressione. Oltre alla Haute Couture ed altri 14 quadri. Si tratti di cose che voi non avete visto a Milano poiché non c’erano più eccetto la Haute Couture.

La pittura è atomizzata, letteralmente disintegrata – bombardata effettivamente non a parole generando sui fondi delel variazioni in toni lisci e scuri sovrapposte a materia in eruzione come una lava verde-muffa, bordata anzi slabbrata in gialli-zolfo, un colore da reazione instabile e continuamente in moto come i ghiacciai. Velato nei gialli-cromo vecchia-cera chiazzati e sprizzanti in focolai di luce stellare – su tutti i fondi scuri che si possono immaginare. Dai neri-verdi bleu grigi-marrons mattone e tutti gli imprevedibili toni – e contrasti – io sono sicuro – e gli effetti piaceranno a molti non dico a tutti – come p. es.: una macchia nero grafite opaca con segni lucidi di nero avorio – : contrasto nero, bleu carta zucchero su marron sbordato in rosso carminio ecc.

Violenza – Violenza! Nell’oscurità infermnale con una luce siderale di stelle morte.

Peccato che non possiate vedere il laboratorio in questo momento! È un vecchio convento con cantine e saloni – roba da fantasmi!

La scrittura colorata in simili ambienti è facilissima. Molte volte scendo in cantina di notte e sono preso da un senso di angoscia – quasi di paura – figuratevi che qualche anno fa durante lavori di scavo vennero alla luce molte decine di tombe – era parte del cimitero del vecchio Convento che data nel 1200 dei Frati di S. Bernardino. Il grande salone Barocco fu sede nel 1700 – dell’Acacdemia Filarmonica; tutto questo è documentato nella storia di Alba.

I miei amici e Jorn stesso vogliono farne il museo sperimentale – vivente, ed abbiamo già una grande qualità di materiali dai Cobra sino ad oggi.

Io lavoro qui: dove ogni muro con la muffa e coi salnitri è un romanzo dei secoli passati ed è pronto ogni notte a generare – un fantasma – i vecchi pozzi sino paurosi ululanti – come i cunicoli che portavano fuori le mura.

Caro sig. Drouin sino stremato in tanta poesia e credetemi è solo una parte del clima in cui vivo – che vorrei che tutti mi capissero, all’infuori dei soldi e della gloria.

La mia è una dolce pazzia è lo stato di grazia di un’ignoranza critica (non la paranoia-critica di Dalì) un ignorare il passato prossimo sino ai Sumeri ed avere come subcosciente il presente ed il futuro: gettarsi così nel passato remoto, nei primi anelli dell’evoluzione umana nella grande “Età della pietra scheggiata” dei Magdaleniani ed Amignaziani che vissero sul suolo francese 300.000 anni fa.

Rivivere, immaginare con la loro grande

Ignoranza e la grande Poesia

che altro non era che la loro Magia.

Scusate sig. Drouin ma voglio mettere al punto giusto il clima in cui lavoro.

Ho prelevato dal mio Museo privato ascie e selci da me scavate ad Alba e per essere in clima ho provato a tagliare il mio pane colle ascie ed ho acceso una sigaretta colle loro selci esattamente come facevano loro (non la sigaretta si capisce) – e durante questi riti barbarici e selvaggi – ma molto innocenti allontano i curiosi spalmando il pane con aglio e tartufi – e bevendo il vino base dello Champagne il: Ponot (che abbiamo anche da noi) capite il segreto.

Per intanto mi chiedete quando sarà finito: le lunghe tele delle pareti sono ormai finite (ed i mostri dormono in attesa della vostra chiamata).

Ho attaccato con mio figlio la preparazione del soffitto e del pavimento – che saranno in tecniche a resine di pronto essiccamento.

Mi rimane – dopo il velario d’entrata (come il nylon nero che avete visto a Milano) la parete di fondo che sarà un olio come vi ho detto grigio a toni neri su cui appoggerà l’uomo incombinato (ilq uale fu presentato a Torino con successo) ma prenderò solo l’idea dal quadro di Torino.

Penso che il lavoro sarà finito fra 15 e 20 giorni sperando che essicchi in fretta – qui fa molto freddo – si potrebbe averlo a Parigi per 10 o 15 gennaio.

Vi saluto con grande amicizia.

Pinot






domenica 6 maggio 2012

Claudio Di Scalzo: Poesia Post-Umana o Transumana. Gli esempi di Pisicchio Brucato e dello Scimpanzé Tullo






CDS: DONNUOMO SUL WEB - 2000.
Anche copertina Annuario Tellus 30, 2009
                        
    
   
POESIA POST-UMANA...
(gli esempi di Pisicchio Brucato e dello Scimpanzé Tullo)
                                 
...mi giunge notizia che ardimentosi critici chiedono parcella per recensioni da effettuare sul loro epocale blog, di premi e selezioni on line di poeti meritori d'attenzione da parte di colti signori e signore, di poeti e critici e blogghisti impegnati a diffondere la poesia meglio se di suicidi appena stampata (un tempo c'erano i porta a porta delle enciclopedie ora i porta ...a porta web! meglio la Treccani o la Fabbri! o l'aspirapolvere!)... osservo nell'epoca del "transumano poem" a tanto Novecento pateticamente rinvigorito da micro-mandarinati e mi son ricordato di PISICCHIO BRUCATO e del CARBONE DELLA POESIA. Il vero Dadaista ha lo sberleffo sempre in vista, mi son detto, e allora informo gli "amici" che POESIA TRANSUMANA è prendere una episodica protagonista di Trash trasmissione unirci versi pescati qua e là... darli a PISICCHIO BRUCATO che resterà sul web molto meglio di tanti "selezionati" da premi-web, da recensioni-web, da "venduti" porta a porta-web. Intanto con un sistema high tech sto motivando uno scimpanzé alla Poesia, per raccoglierne la versificazione, mischiarla alla mia, e ottenere la prima raccolta TRANSUMANA ROBOTICA PER LIBRO-WEB - E tutto ciò, sia chiaro, è in corso. Poi la proporrò al poeta laureato-web per recensione, ad uno dei tanti premi e selezioni on line in giro, e se stampato ai volenterosi blogghisti che sostengono la poesia ad ogni latitudine dell’Umano confidando abbiano attenzione per il Transumano - Saluti da Claudio Di Scalzo detto Accio e dallo Scimpanzé TULLO


Claudio Di Scalzo 
       

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QUI su TELLUS IN LOVE 
                             
Pisicchio Brucato e Mary Carbone
                                                               
          
          








                     

mercoledì 25 aprile 2012

Claudio Di Scalzo: "Lo Straccetto Rosso di Lalo e Accio. Resistenza ieri e oggi 25 Aprile sul Web"



                     
               CDS: "Accio e Lalo nel Padule di Massaciuccoli-Web
                                il 25 Aprile 2012"




LO STRACCETTO ROSSO DI LALO E ACCIO
Resistenza ieri e oggi
25 Aprile


Agita fra le canne del padule il suo straccetto rosso verso il camion dei fascisti che transita nella strada sterrata. Cantano a squarciagola Faccetta Nera e imprese di bastonate e pistolettate a socialisti e comunisti. Si levano sopra lo stridio dei freni maledizioni bercianti, colpi di moschetto. Ma nessuno dei camerati insegue Libertario Di Scalzo nel lago di Massaciuccoli, quello che un giorno verrà ricordato come pucciniano. Hanno paura gli sgherri. Lì, fra le folaghe in cielo e i lucci nel chiaro, sta il suo regno. Conosce ogni calatino, ogni nascondiglio, ogni baracca. I fascisti temono abbia una doppietta e un coltello e sanno che l’anarchico li aspetta. I fascisti restano in gruppo e sulla strada e poi se ne vanno scornati bestemmiando minacce e sputando per terra. Lo chiapperemo col nostro sistema, dice il capo manipolo della Milizia Nera. E sarà un miracolo se non finisce come su’ pà Angelo che gli abbiamo fatto fumà la pipa in gola! Raggiungo mio padre con una barca da tempo in secca. Mi passa un lembo dello straccetto rosso. Siamo inteneriti.

-“E' ancora resistenza, Accio”,dice usando il soprannome che avrò una volta suo figlio quando il 25 aprile verrà festeggiato con le camionette di Scelba per le strade di Pisa.
-“E' resistenza compagno! Qui non ci prenderanno”, rispondo al mi babbo che poi sceglierà il nome di Lalo. E tutti penseranno fosse un soprannome invece sarà nome scelto da antifascista.
-“Il gruppo vedo che s’è infittito, non è sminuito.
-“C’è anche chi pratica fascismo e totalitarismo sul Web.
-Che cos’è il Web Accio?
-Dopo te lo spiego, ma ora ho fame.
-Ho pescato dei lucci. Per noi basteranno. Se eravamo di più non ci si cenava.


°°°

Così l’epica rossa di mio padre come mi venne raccontata. In tante versioni. Dagli antifascisti vecchianesi e pisani. Lo presero con il ricatto. Se non si fosse presentato alla Casa del Fascio avrebbero massacrato di botte i familiari. Un decennio prima i fascisti avevano assassinato mio nonno Angelo Di Scalzo seguace di Serrati e sindacalista sulla via di Pisa, mentre tornava a casa col calesse, sfondandogli il palato con il cannello della pipa che teneva tra i denti. Mio padre si consegnò ai carabinieri. All’anagrafe risultava con un frego sul suo nome di battesimo Libertario che ora si chiamava Lalo. Nome scelto perché di un musicista, di chi aveva scritto la Sinfonia Spagnola. Bella musica, che aveva ascoltato da parenti immigrati in Francia. E la musica non si può bastonare o imprigionare. Lalo lo spedirono sul fronte albanese con tutte le benedizioni religiose del caso in un battaglione destinato al macello. Ma si salverà. E tornerà a Vecchiano per la sua personale Resistenza. Fatta nascosto in un loculo del cimitero di giorno, per uscire la notte. Questa vicenda sta anche in un libro scritto negli anni Settanta da un mio amico che di libri e di antifascismo ieri e oggi se ne intendeva.

Il 25 aprile 2012 scelgo di raccontare questa storia di Resistenza. Io sono figlio di quest’uomo e nipote di Angelo, L’Angelo dei braccianti. Sto sul web anche per una forma di Resistenza ad ogni totalitarismo, quando ne ravviso la necessità, per “resistere”ad ogni forma di censura e d'imbavagliamento della libertà d’espressione non solo politica ma anche artistica e letteraria. Il mio Padule di Massaciuccoli-Web, dove sono imprendibile come Lalo Libertario, sono gli spazi telematici che ho on line, weblog e siti.


Claudio Di Scalzo detto Accio
25 aprile 2012



            

domenica 18 marzo 2012

Claudio Di Scalzo: Stella Discalzoni...Comunismo di qualità!

               

CDS: "Stella Discalzoni... Comunismo di qualità!" 
 Marzo 2012 - Acquarello e matita su carta



                            

LA STELLA DISCALZONI... COMUNISMO DI QUALITA'
        
Recentemente, e non ricordo più neppure chi, mi ha accusato d'essere un comunista di bassa lega... allora m'è venuta in mente la pubblicità di un lontano Carosello, per un salame: Negroni... ed è nata questa pubblicità per il mio Comunismo e quello della mia stirpe... mi son disegnato ragazzaccio - del resto mi chiamano Accio fin da bambino - e sto in una stella rossa, forse anche un po' salame... ma di sicuro contento d'esser rosso e antifascista anche con i capelli che ingrigiscono sulle tempie.

Claudio Di Scalzo detto Accio


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