martedì 17 luglio 2012

Claudio Di Scalzo: A Carrara raccontando ribelli e anarchici con TELLUS e Maupassant e Kociss e Pinot Gallizio - Sull'Olandese Volante la sezione COMUNISTI



Editrice Labos, Morbegno, 2005 -  Euro 17,50




A CARRARA 2005/2012 (Nella città rossa con centinaia di compagni e cittadini la poesia diffusa e popolare - ognuno leggeva o diceva a voce cosa voleva anche senza dire chi era con nome e cognome - con le forze dell'ordine e qualche agente dei servizi segreti unici a non leggere ) - POESIA E RIVOLUZIONE - CON VITE ILLUSTRI E NON ILLUSTRI - SULL'OLANDESE VOLANTE LA SEZIONE "COMUNISMI" COME FEUILLETON E PRASSI CONTEMPORANEA NELLE ARTI

In copertina il mio omaggio a BAKUNIN
 Donato alla Biblioteca FRANCO SERANTINI di Pisa


NOTTI MAGICHE A CARRARA - LETTURE PER RIBELLI 

18 luglio 2012

a cura di Claudio Di Scalzo


TANTO PER CAPIRCI


Anarchici, Surrealisti, Situazionisti, lettristi, avevano compreso che comunismo e creatività, uguaglianza e fantasia liberatrice dovevano andare a braccetto, scardinando l’universo del feticismo delle merci e dell’alienazione conseguente sul proletario ma anche sull’uomo comune sul consumatore, sul viaggiatore, sull’abitante di luoghi. Questa lezione è stata occultata prima dai movimenti comunisti ortodossi, ma anche dalla socialdemocrazia a tutti i livelli, lo è tutt’oggi che sia da destra che da sinistra si associa il comunismo solamente al gulag staliniano. Peccato che i comunisti lettristi i surrealisti, i situazionisti finissero anch’essi vittime del totalitarismo ideologico all’est come all’ovest. Arte e liberazione, creatività al potere, questi gli slogan lettristi e situazionisti che filtrarono nel 1968 in alcune manifestazioni studentesche ed operaie. Poi venne la coltre maoista a sopprimere l’arte come veicolo di liberazione. I molti artisti che aderirono ai progetti utopici pian piano furono riassorbiti da quel mercato delle merci e da quella società dello spettacolo che pretendevano di sconfiggere e cambiare. Ma questo riguarda le singole biografie, con la nota a margine dell’incredibile romanzo buffo del pentitismo comunista (schegge di questo pentitismo tragicomico)non il possibile riaccendersi di un percorso di libertà. 

Oggi più che mai all'ordine del giorno dinanzi alla crisi del Capitalismo e dell'Euro. 

Pinot Gallizio fu sempre conseguente alle sue idee libertarie e creative. Tellusfoglio e Tellus (nel suo riflesso on line, di un annuario che nel 2005 raccontava vite rosse e ribelli anche nella pittura) salvaguardano la ribellione situazionista-comunista, come lembo da dove ripartire nell’utopia Cybersoviet.

Anche per questo ri-pubblichiamo una lettera di Gallizio che doveva comparire (poi non fu inserita per motivi di spazio) nel 2005 su Tellus 26: “Vite con ribellioni, rinomate e sconosciute”.












SULL'OLANDESE VOLANTE

A  PARTIRE DAL 2011

COMUNISTI





La ribellione del situazionista Pinot Gallizio


 

Alba del Piemonte
“Zona libera dell’Antimondo”
mercoledì 9.12.’58

           

Una lettera a René Drouin

       

Caro sig. Drouin,

ieri vi ho scritto una lunga lettera e mi scuso come questa sia scritta in italiano e forse anche male - se vi trovate in difficoltà a capirmi, un interprete sicuro di me è il signor Debord a cui potete rivolgervi anche se non faremo la mostra - è meglio che ci conosciamo più intimamente. Intanto comincerò col dirvi che la tecnica e l’estetica adoperata per l’antimondo è esattamente quella di una lunga tela acquistata a Torno dalla Galleria Van De Loo di Monaco di Baviera, che ha già fissato la mostra verso aprile ed alla quale vendetti 2 grandi tele: Elsa Maxwell e Mademoiselle Riendefous, colla medesima tecnica ed espressione. Oltre alla Haute Couture ed altri 14 quadri. Si tratti di cose che voi non avete visto a Milano poiché non c’erano più eccetto la Haute Couture.

La pittura è atomizzata, letteralmente disintegrata – bombardata effettivamente non a parole generando sui fondi delel variazioni in toni lisci e scuri sovrapposte a materia in eruzione come una lava verde-muffa, bordata anzi slabbrata in gialli-zolfo, un colore da reazione instabile e continuamente in moto come i ghiacciai. Velato nei gialli-cromo vecchia-cera chiazzati e sprizzanti in focolai di luce stellare – su tutti i fondi scuri che si possono immaginare. Dai neri-verdi bleu grigi-marrons mattone e tutti gli imprevedibili toni – e contrasti – io sono sicuro – e gli effetti piaceranno a molti non dico a tutti – come p. es.: una macchia nero grafite opaca con segni lucidi di nero avorio – : contrasto nero, bleu carta zucchero su marron sbordato in rosso carminio ecc.

Violenza – Violenza! Nell’oscurità infermnale con una luce siderale di stelle morte.

Peccato che non possiate vedere il laboratorio in questo momento! È un vecchio convento con cantine e saloni – roba da fantasmi!

La scrittura colorata in simili ambienti è facilissima. Molte volte scendo in cantina di notte e sono preso da un senso di angoscia – quasi di paura – figuratevi che qualche anno fa durante lavori di scavo vennero alla luce molte decine di tombe – era parte del cimitero del vecchio Convento che data nel 1200 dei Frati di S. Bernardino. Il grande salone Barocco fu sede nel 1700 – dell’Acacdemia Filarmonica; tutto questo è documentato nella storia di Alba.

I miei amici e Jorn stesso vogliono farne il museo sperimentale – vivente, ed abbiamo già una grande qualità di materiali dai Cobra sino ad oggi.

Io lavoro qui: dove ogni muro con la muffa e coi salnitri è un romanzo dei secoli passati ed è pronto ogni notte a generare – un fantasma – i vecchi pozzi sino paurosi ululanti – come i cunicoli che portavano fuori le mura.

Caro sig. Drouin sino stremato in tanta poesia e credetemi è solo una parte del clima in cui vivo – che vorrei che tutti mi capissero, all’infuori dei soldi e della gloria.

La mia è una dolce pazzia è lo stato di grazia di un’ignoranza critica (non la paranoia-critica di Dalì) un ignorare il passato prossimo sino ai Sumeri ed avere come subcosciente il presente ed il futuro: gettarsi così nel passato remoto, nei primi anelli dell’evoluzione umana nella grande “Età della pietra scheggiata” dei Magdaleniani ed Amignaziani che vissero sul suolo francese 300.000 anni fa.

Rivivere, immaginare con la loro grande

Ignoranza e la grande Poesia

che altro non era che la loro Magia.

Scusate sig. Drouin ma voglio mettere al punto giusto il clima in cui lavoro.

Ho prelevato dal mio Museo privato ascie e selci da me scavate ad Alba e per essere in clima ho provato a tagliare il mio pane colle ascie ed ho acceso una sigaretta colle loro selci esattamente come facevano loro (non la sigaretta si capisce) – e durante questi riti barbarici e selvaggi – ma molto innocenti allontano i curiosi spalmando il pane con aglio e tartufi – e bevendo il vino base dello Champagne il: Ponot (che abbiamo anche da noi) capite il segreto.

Per intanto mi chiedete quando sarà finito: le lunghe tele delle pareti sono ormai finite (ed i mostri dormono in attesa della vostra chiamata).

Ho attaccato con mio figlio la preparazione del soffitto e del pavimento – che saranno in tecniche a resine di pronto essiccamento.

Mi rimane – dopo il velario d’entrata (come il nylon nero che avete visto a Milano) la parete di fondo che sarà un olio come vi ho detto grigio a toni neri su cui appoggerà l’uomo incombinato (ilq uale fu presentato a Torino con successo) ma prenderò solo l’idea dal quadro di Torino.

Penso che il lavoro sarà finito fra 15 e 20 giorni sperando che essicchi in fretta – qui fa molto freddo – si potrebbe averlo a Parigi per 10 o 15 gennaio.

Vi saluto con grande amicizia.

Pinot






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