sabato 1 maggio 2010

Claudio Di Scalzo detto Accio: Lapide Web per Eugenio Curiel



                                                             
                                                                                   




Claudio Di Scalzo detto Accio

LA SCARICA DI MITRA


Il 24 febbraio 1945, dopo aver pranzato in ufficio e aver discusso del numero dell’Unità in preparazione, Eugenio Curiel esce. Si avvia verso il piazzale Baracca e quando vi arriva lo aspetta una squadra fascista. Una spia lo indica a voce alta. - E lui... è lui!!
Curiel si slancia via correndo, i militi repubblichini gli sparano nelle spalle. Curiel barcollante entra in un portone, gravemente ferito viene raggiunto e un’altra scarica lo inchioda a terra fra gli sghignazzi. Ha trentasei anni. Era uno scienziato e una promessa della ricerca scientifica nella Fisica. Come ebreo era stato cacciato dall'insegnamento per le leggi razziali mussoliniane. Più volte arrestato e picchiato. Confinato a Ventotene dal 1939 al 1943. Liberato dal Governo Badoglio aveva creato il Fronte della Gioventù per opporsi al fascismo e ai nazisti. Negli ultimi tempi aveva prefigurato una sorta di democrazia progressiva per il movimento operaio. Una teoria politica comunista al di là dello stalinismo e delle ambiguità socialiste.


Su Comunismo Transmoderno, come opposizione a chi vuole riscrivere la storia della Liberazione dell'Italia dal dominio nazista e fascista e mortificare in essa il ruolo dei comunisti italiani, riportiamo in vista una lapide dedicata a Eugenio Curiel, e altre ne seguiranno, di Lapidi Web, fatte di marmo o con episodi scolpiti nella memoria resistenziale. Anche in arte. Perché esse vadano ad accostarsi a quelle sparse in Italia, che più nessuno ricorda, e onora, spesso neppure i dirigenti dell'ex PCI. E così gli imbrattamenti restano e salgono giorno dopo giorno - Ugo Sentito


  

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