domenica 9 maggio 2010

Claudio Di Scalzo detto Accio: “Trotskij attore a New York”. Album del Comunismo 1

 

                                                           





Claudio Di Scalzo detto Accio

TROTSKIJ ATTORE A NEW YORK


A New York, in esilio, Lev Trotskij fece l’attore. Questa la testimonianza comparsa sull’Herald Tribune nel 1932. “Leone Trotskij, il signore della guerra rossa, non aveva sex-appeal davanti alla macchina da presa. Non l’aveva proprio, dice Harry T. Morey, il Clark Gable desi suoi tempi, che lavorava accanto a Trotskij nel film La mia moglie ufficiale. Racconta ancora Morey: Trotskij era un extra pagato cinque dollari al giorno. Doveva anche sovrintendere all’atmosfera russa, perché il film era ambientato in Russia e si pensava che lui dovesse sapere ciò che andava bene e ciò che andava male. Io ricordo Trotskij come una persona riservata, quasi timida, che sembrava fuori dal suo elemento. Come attore era una frana perché non aveva una personalità particolare. Ma se vi capitava di parlargli, non sembrava più un tipo comune; vi colpivano la sua vasta cultura, le sue maniere, le sue idee personali. Parlava un buon inglese con un leggero accento straniero. Discorreva di cose di tutti i giorni; mai di socialismo Né di politica, per quanto ricordi”.




   

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